Archivi del mese: ottobre 2014

…-“Lele, perché usi il sarcasmo?” -“…solo perché l’omicidio è ancora illegale…”…

…-“Lele, sei felice quando scrivi?” -“…no. quando sono felice mi metto a cantare a squarciagola vecchie canzonacce zozze, io quando scrivo non canto. quando scrivo bestemmio, vomito, urlo, mi piglio a calci. quando scrivo mi infilo un coltello nella pancia … Continua a leggere →

…il pettirosso che si è posato sul balcone questa mattina teneva il viso rivolto verso il sole, appoggiato alla ringhiera pigolava lentamente, calmo come solo gli uccelli sanno essere. -“…buongiorno, ti godi questa bella giornata? Approfittane, da domani sarà autunno … Continua a leggere →

…ho acceso qui dove si ferma il tempo, posto ricercato di naviganti e pescatori di fino, porto di gente savia e schiena dritta, trentadue denti e labbra colorate, uomini di cultura e donne bellissime, filosofi di contrari e sinonimi, metafore … Continua a leggere →

…io non cerco quasi mai di vincere e non mi piace partecipare, io penso, ogni volta, a ripartire. Un secondo dopo, un passo dietro agli altri, per guardarli correre, per controllare i passi, contare uno dietro l’altro i respiri nel … Continua a leggere →

…chi vive in Bulgaria, chi fugge il cervello, chi ama Maria, chi ammazza la moglie, chi anche i figli, chi dopo si ammazza, chi condivide TheVoice, chi no beve una mazza, chi ha fatto l’Expo, chi prende la mazzetta, chi … Continua a leggere →

…”Papà è possibile che io prendo dieci al compito di matematica!” -“…che io prenda! si dice che io prenda. Si usa il congiuntivo, Rocco…” -“Certo, che io prenda. Babbo, tu dici che imparerò prima o poi ad usare bene il … Continua a leggere →

…stasera l’umidità si stampava sulle vetrine delle caramelle, trasudava anche quella vecchia scritta de l’Ambrosoli sul vasetto delle gelatine, ce ne era una anche al bar del vecchio paese, ci disegnavo la faccia di una “Sabrina” da ragazzino dopo averci … Continua a leggere →

…cosa cerca una poesia nel buio della notte, una parola dopo l’altra, inchiostro che riga il fiume dei ricordi, delle menzogne, dei demoni di una vita, vocali e consonanti sconosciute, lattine vuote a cui sparare, in questa giostra lenta e … Continua a leggere →

…supermercato sotto casa, un sabato mattina perugino qualunque: -“…due etti di prosciutto cotto, per favore…” -“Come lo vuole?” -“…affettato, ovviamente…” -“No, intendevo dire se lo voleva magro, oppure senza glutine, o meglio del Parma cotto, poi abbiamo quello di casamodena … Continua a leggere →